Almanacco libroso dell’ 11 Maggio

L’ almanacco libroso del giorno è dedicato a Eva Menasse che nasce a Vienna l’ 11 Maggio 1970.


Studia da Germanista, lavora principalmente come giornalista.

Vincitrice di numerosi premi europei è poco conosciuta in Italia.

Io l’ho scoperta per caso, quando ho trovato il suo libro d’esordio “Tutto il resto è di primaria importanza” su una bancarella a Roma.

Attirata dalla trama che narra la storia di una famiglia catto-ebraica dagli anni in una Vienna che sta per essere sconvolta dalla guerra, l’ho letto con molto piacere.

Non un capolavoro ma un romanzo gradevole e una storia interessante.


Però non mi ha spinto ad acquistare altri romanzi della stessa autrice.

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Almanacco libroso del 06 Maggio

L’ almanacco libroso del giorno è dedicato a Jeffery Deaver che nasce a  Glen Ellyn (Illinois, USA) il 06 maggio 1950.


Inizia la sua carriera come giornalista, la prosegue come avvocato per poi dedicarsi a tempo pieno alla scrittura dal 1990.

Autore estremamente prolifico, ha scritto sia romanzi singoli che cicli.


I suoi libri sono tradotti e venduti quasi in tutto il mondo.

Vincitore di numerosissimi premi è riconosciuto come uno dei maggiori autori di thriller.

Io ho letto solo “Il collezionista di ossa”, quando ero adolescente (quindi una vita fa, come si intuisce da prezzo in lire 😂) e leggevo i thriller e ricordo che mi piacque moltissimo.


Come del resto il film (Ah, Denzel😍).

Non ho però approfondito altro di quest’autore, complice anche il fatto che non leggo più il genere.


Ecco, mi consigliate un libro di Deaver capace di far cambiare idea a una thrillerista pentita?

Almanacco libroso del 05 Maggio

L’ almanacco libroso del giorno è dedicato a Irmgard Keun, scrittrice tedesca che muore a Colonia il 05 Maggio 1982.

Dopo un primo lavoro da dattilografa si butta sulla recitazione per abbandonarla poi in favore della scrittura.

I suoi primi romanzi riscuotono notevole successo sia in patria che all’estero ma nel 1933 i suoi libri vengono messi al bando dal partito nazista e Irmgard viene arrestata per aver protestato contro il provvedimento.

Tra il 1936 e il 1940 vive in esilio in vari paesi d’Europa, facendo ritorno in Germania dopo aver inscenato un suicidio (qui vivrà nascosta fino alla fine della guerra).

La seconda parte della sua vita non è particolarmente felice, all’attività di giornalista affianca quella di scrittrice ma senza mai raggiungere il successo degli anni ’30, combattendo anche contro l’alcolismo.

Internata per sei anni in un ospedale psichiatrico, muore di cancro ai polmoni poco dopo la dimissione.

Di quest’autrice ho letto soltanto il romanzo in foto “Gilgi, una di noi”, qualche anno fa, che mi ha lasciato un ricordo un po’ contraddittorio, segno che dovrei rileggerlo.

Conoscete la Keun?

Avete altre opere da consigliarmi?

M. Alberti – L’invitato

“Ci si poteva veramente innamorare in ogni città del mondo? E se la risposta era certa, allora, dove si trovava lei adesso? Era forse seduta al parco a osservare i meravigliosi colori della primavera? Oppure se ne stava nascosta sotto uno di quei tetti, a leggere un libro ignara della mia esistenza?”

M. Alberti – L’invitato

A cavallo tra la fine dello scorso e l’inizio di quest’anno ho avuto il piacere di leggere L’Invitato, scritto da Massimiliano Alberti ed edito da Infinito Edizioni.
Ed è stato davvero un bel modo di iniziare il mio 2020 libresco.

La trama è apparentemente semplice: tre amici triestini, che vivono un’amicizia simbiotica come forse solo gli uomini sanno fare, prendono strade diverse e finiscono per separarsi. Si riuniranno a Vienna, dove uno dei tre ha aperto una galleria dedicata alla Pop Art e li vuole a lavorare al suo fianco. Ovviamente non andrà tutto liscio, anzi … L’Invitato è un romanzo che esplora e descrive bene le dinamiche amicali, che cosa accade quando tre caratteri e tre personalità diverse finiscono per confrontarsi e per scontrarsi.


La caratterizzazione dei personaggi è ottima e le dinamiche e i dialoghi sono sempre interessanti e pieni di spunti di riflessione.
C’è però da dire che non sono riuscita a empatizzare con nessuno dei protagonisti che ho trovato, a modo loro, tutti antipatici.
Ma questo non è necessariamente un male …


È anche un libro introspettivo, uno dei personaggi, Leo, si trova a fare i conti con quel senso di confusione, di insoddisfazione per la quotidianità e sulla possibilità e l’impatto che il trasferimento in una realtà diversa, più grande e cosmopolita possa avere avere sulla sua vita.


Ma la vera forza di questo romanzo è, secondo me, la scrittura.
Una prosa morbida, casta e delicata.
Un lavoro minuzioso sulla scelta dei termini più adatti da adoperare.
E, soprattutto, l’attenzione estrema ai dettagli e ai particolari. Lo stile così descrittivo, quasi teatrale, ti permette di entrare davvero nella storia.

Almanacco libroso del 04 Aprile

L’ almanacco libroso del giorno è dedicato a Francesco De Gregori, che nasce a Roma il 04 Aprile 1951.

Io a De Gregori un po’ voglio bene, quasi come fosse uno di famiglia. Quasi come fosse quello zio un po’ saccente che dice di avere sempre ragione. Poi ascolti le sue canzoni e capisci che davvero aveva ragione.

In uno dei suoi brani meno popolari canta “ho scritto canzoni per tutti i dolori” ed è proprio così: ogni sentimento, situazione, stato d’animo lo ritrovi nei suoi testi che parlano a te, direttamente a te.

Alcuni di questi testi, però, non sono sempre di facilissima e immediata comprensione ( non a caso viene considerato uno dei massimi esponenti dell’ermetismo) ed è qui che ci viene in aiuto il bel libro di Claudio Fabretti “Fra le pagine chiare e le pagine scure” (ah, che capolavoro che è Rimmel), edito da Arcana, in cui l’autore propone delle interessanti esegesi di alcuni brani.

Se avete avuto la pazienza di leggere fin qui vi chiedo: qual è, secondo voi, la canzone di De Gregori che ha il testo più bello?

Per me è Pezzi di vetro.

Almanacco libroso del 6 gennaio

Il 6 gennaio del 1883 nasce a Bsharre, Libano, Khalil Gibran.

In Libano non ricevette alcuna educazione formale, frequentò la sua prima scuola negli Stati Uniti, dove emigrò con la madre e i fratelli a seguito dell’incarcerazione del padre per peculato.

Quasi tutta la sua produzione ha come tema la spiritualità.

Nella mia libreria c’è solo “Il Profeta”, comprato da adolescente su una bancarella.

Sono vent’anni che prende polvere in libreria, non sono mai riuscita a leggerne più di poche pagine e non mi viene mai la voglia di riprenderlo in mano.

Non sono una persona religiosa, non sono spirituale e non sono confusa circa la mia identità e il mio posto nel mondo e probabilmente questo mi porta a non capire o apprezzare a pieno questo libro.

Ditemi che non sono la sola, ditemi che anche voi non siete riusciti a finirlo.

Almanacco libroso del 5 gennaio

Il 5 gennaio del 1963 nasce ad Arsita, provincia di Teramo, Donatella di Pietrantonio.

Dentista pediatrica, esordisce nel 2011 con “Mia madre è un fiume”.

Con il romanzo del 2013, “Bella mia” è candidata al Premio Strega e vince il Premio Brancati.

Con il suo terzo romanzo “L’arminuta”, del 2017, vince il Premio Campiello e il Premio Napoli.

Nella mia libreria c’è solo “L’arminuta” in questa brutta edizione Mondadori uscita in edicola quest’estate.

Amando molto gli scrittori profondamente radicati nel territorio d’origine e che a questo dedicano ampio spazio nei loro spazio nei loro libri, conto di recuperare quanto prima gli altri due.

Da quale mi consigliate di iniziare?

Almanacco libroso del 1° gennaio

Oggi, 1° gennaio, mi sembra il giorno perfetto per inaugurare una nuova rubrica: l’ almanacco libroso dei giorno!

Il 1° gennaio 1897 nasce a Londra, da agiata famiglia borghese, Edward Morgan Forster.

Molto istruito, scrisse 7 romanzi di cui uno incompiuto, racconti, commedie e saggi letterari.

Quattro dei suoi romanzi (Casa Howard, Camera con vista, Passaggio in India, Maurice) sono stati trasposti cinematograficamente.

Nella mia libreria c’è solo Casa Howard, letto quasi 11 anni fa.

Pubblicato nel 1910 è la storia di tre famiglie diverse per educazione ed estrazione sociale, i cui destini e le cui vicende finiscono per intrecciarsi a causa del cottage di campagna che da il nome al libro.

Lo avete letto?

Wrap up di fine anno

Lettori, lettrici, buon ultimo dell’anno.

Il 31 dicembre è il momento per il bilancio libroso, parecchio scarso questo 2019.

Dopo aver beccato 2/3 libri brutti di seguito ho avuto, dalla primavera in poi, il blocco del lettore. Che non ho ancora superato.

Sul comodino ho “Albina o il popolo dei cani” di Jodorowsky, che conto di finire nel pomeriggio.

Ma bando alle ciance, ecco il wrap up:

Tra i libri BELLI del 2019 ci sono:

  • ho iniziato l’anno con “Cecità” di Saramago, libro duro e bellissimo che mi ha inquietata e fatta riflettere a lungo. E ha alzato di molto l’asticella per i libri a venire.
  • “Storia di una ladra di libri” di Zusak, che ho iniziato a leggere con una putna di scetticismo e invece si è rivelato bello e commovente.
  • Terzani, con “In Asia” è sempre una garanzia. Interessantissimo e scritto benissimo.
  • “Appalermo, Appalermo” di Loforti mi ha fatto morire dal ridere.
  • ne “I funerali della Mamá Grande” di García Márquez c’è l’embrione di Cent’anni di solitudine.

Tra i libri MEH del 2019 ci sono:

  • “L’autobiografia” di Eric Clapton. Libro onesto, scritto discretamente, interessante e piacevole.
  • “Disaccordi imperfetti” di Coe mi ha un po’ delusa. I primi racconti non mi sono piaciuti per niente, dopo migliora.
  • “Zarine” di Troyat è molto interessante ma a tratti confusionario.

Tra i libri NO del 2019 ci sono:

  • “La sorella di Mozart” di Charbonnier, un no deciso.
  • “Jossel Wassermann torna a casa” di Hilsenrath idem
  • “Vicolo del mortaio” di Mafhuz è stata una grandissima delusione. Avevo aspettative altissime purtroppo disattese.
  • “L’amante di Lady Chatterley” di Lawrence è tremendo, una noia mortale. Le pagine più “pruriginose” sono terribili e i personaggi odiosi.

Ne avete letto qualcuno? Concordate o discordate?

Com’è andato il vostro 2019 libroso?

Libri in edicola

Allegati alla rivista Donna Moderna ci saranno 10 libri, di autrici donne, a 7,90€

Il primo, già in edicola, è L’Arminuta di Donatella Di Pietrantonio. Da tanto volevo leggerlo e mi sono lasciata tentare, nonostante la copertina orrenda, di una bruttezza indicibile.

Penso che acquisterò soltanto altri due libri della collana, Accabadora della Murgia e La più amata della Ciabatti, gli altri titoli non mi attirano per nulla.